Categoria: My Life

Se hai mai pensato di essere gay

If you ever felt gay read this

Ricordo bene quella notte, quella in cui compii 21 anni. Ero appena tornato a casa da una delle feste di compleanno più belle di sempre. Avevo organizzato una serata in discoteca con piscina. Non c’è bisogno di dirlo: prima di mezzanotte ero già finito in acqua con metà degli invitati, e i miei vestiti nuovi di Calvin Klein, che mia madre mi aveva regalato, erano completamente rovinati dall’eccessiva esposizione al cloro. Avevo caricato “Breathe” dei Télépopmusik sul mio lettore CD e, alle quattro di notte, mi ritrovai a riflettere sulla vita che scorreva, su quello che avevo fatto e su quello che volevo fare ed essere. Ricordo chiaramente una vocina, in fondo alla mia mente… una voce che non volevo ascoltare e alla quale mi dissi: “No, a questa cosa non darò mai spazio, non farà mai parte di me!”. Decisi di ignorarla, pensando che così sarei stato come tutti gli altri. In quel periodo frequentavo diverse ragazze all’università, ma sentivo che c’era qualcosa che non andava. Guardavo le persone intorno a me che iniziavano relazioni, si baciavano ed erano felici. Anch’io, all’inizio, mi sentivo bene, ma quando le cose cominciavano a diventare serie, fuggivo. Anzi, a dire il vero, scappavo proprio a gambe levate. Nella vita ho sempre avuto la strana sensazione di essere un po’ un osservatore. Vedevo gli …

Coming Out

coming out as a gay guy

Non credo di aver mai pensato all’intero processo di coming out finché non me lo sono trovato davanti, come una scadenza non dichiarata che incombeva sulla mia testa. La cosa buffa è che nessuno lo stava aspettando tranne me. L’avevo costruito nella mia mente come un momento enorme e sconvolgente, ma il mondo non aveva fretta che io lo dicessi. È questo il problema del coming out: sembra che debba essere un evento culminante, e a volte lo è, ma la maggior parte delle volte non è una festa o un grande annuncio. È una realizzazione tranquilla, più interiore che altro. Si parla molto della pressione del coming out, e sì, l’ho sentita anch’io. È un peso strano, come se ti portassi dietro un segreto che diventa sempre più pesante più a lungo lo tieni. Ma la verità è che nessuno te lo chiede. Non c’è un regolamento che dice che devi fare coming out a una certa età o dirlo a certe persone. Potete dirlo a tutti o a nessuno, ed entrambe le opzioni sono perfettamente valide. Quando ho fatto coming out per la prima volta, mi aspettavo che tutto sarebbe cambiato. Pensavo che sarebbe stato come attraversare una sorta di soglia invisibile dove improvvisamente tutto avrebbe avuto senso, dove la mia identità sarebbe stata pienamente realizzata, non solo per …

Ma Dove Sono Finiti i Single?

Same Sex Marriages, Same Sex Couple

Ovvero… Il Valore della Lealtà nella Comunità Gay: La Resistenza Mi sono sempre chiesto se nella comunità gay la lealtà avesse un significato diverso, o forse una risonanza più profonda, rispetto ad altre comunità. Poi, scorrendo l’ennesima app di incontri, mi sono imbattuto nell’ennesimo profilo di una coppia che cercava un “terzo” per aggiungere un po’ di pepe alla relazione. Negli ultimi tre mesi ben 7 coppie mi hanno proposto di “fare il terzo”, e improvvisamente, mentre guardavo la mia lista di messaggi invasa da coppie, ho iniziato a riflettere: Quando la lealtà è diventata un concetto a tre? Non fraintendetemi: non sono qui per giudicare. Le relazioni a tre, o “triadi”, sono legittime e felici per molti. Ma mi sono trovato a chiedermi se tutto questo non nascondesse una tendenza più profonda. Forse, in una comunità che ha spesso lottato per l’accettazione, la libertà sessuale e relazionale è diventata una sorta di rifugio sicuro. Ma questo significa che la lealtà – la vecchia, cara lealtà a due – è passata di moda? Siamo diventati tutti parte di un gioco in cui l’infedeltà è accettata, anzi, promossa? Che fine ha fatto il concetto di coppia monogama che molti di noi, per anni, hanno visto come il punto di arrivo ideale? O forse l’infedeltà non esiste più, se tutto è consensuale e …

Il numero 2

Non ho conservato nulla di te, nessuna tua foto, nessun regalo, niente che possa tornare a far male. Ho cancellato anche quella bellissima foto che gelosamente tenevo per me, quella che usavi sulle apps di incontri, dove eri venuto decisamente al tuo meglio, quella stessa che anche tu hai cancellato dai tuoi profili, perché ti si vedeva bene in faccia, forse per nasconderti quando ancora ti loggi nelle apps, per cercare chissà cosa, forse qualcosa che sotto sotto ancora ti manca, ma che non è decisamente più affare mio comprendere. Ho associato una canzone al mio primo e ultimo ex, e un giorno mentre guidavo verso casa mi è capitato di ascoltare quella che d’ora in poi sarà associata a te. Secretly, degli Skunk Anansie parla davvero tanto di noi, di quella segretezza in cui entrambi ci sentivamo più a nostro agio, del ritrovarsi a letto con qualcuno e desiderare altro, in quel “You had to do someone else” sento tutta la rabbia dell’aver compreso che in realtà io per te sono stato un intermezzo, un insegnamento, ma non qualcuno per cui fermarsi.  Ci siamo conosciuti in una buia serata di fine ottobre, in un bar sulla valsugana, aperto 24/7, che serviva cicchetti alquanto disgustosi e usava troppo detergente per pulire i tavoli rendendoli così fastidiosamente appiccicosi. Di quel giorno ricorderò …